Tra i momenti importanti della vita di una persona uno dei più soddisfacenti è sicuramente la cerimonia di laurea. Per chi studia, infatti, raggiungere questo tipo di traguardo è molto importante ed è un momento da celebrare. Non solo: si tratta anche di un momento in cui è bello far rivedere certe tradizioni. Una di quelle più amate è sicuramente quella del cappello. Niente simboleggia il giorno della laura più del copricapo, che può essere il classico cappello all’americana o la corona d’alloro nostrana. Ecco tutto quello che c’è da sapere sui diversi tipi di cappelli da laurea.

La tradizione del cappello da laurea: come nasce, come si chiama, quanto costa

Il cappello da laura per eccellenza ha una forma e un nome ben precisi. Si chiama tocco, ha una parte superiore rigida e quadrata e una parte inferiore a fascia che, realizzata in diverse misure, si adatta alla forma della testa di chi deve portare. Solitamente è decorato anche da una nappa inrosso, che è il colore scelto per celebrare la festa di laurea. Quella del tocco è una tradizione molto antica, che risale all’età dell’assolutismo quando veniva indossato da giudici, procuratori ed avvocati come simbolo di sapienza. Anche se si tratta di un copricapo più tipico dei paesi di cultura anglosassone e degli USA, oggi il tocco si è diffuso molto anche in Italia, dove è sempre più frequente vedere giovani indossarlo durante la cerimonia della laurea. Proprio per questo anche acquistarlo ormai è facile: costa circa trenta euro, e si trova nelle cartolerie specializzate o su internet, spesso associato alla toga, meno diffusa in Italia ma amatissima all’estero. Il colore più diffuso è nero, ma esiste un codice di colore per il tocco in base alla facoltà di appartenenza: bianco per lettere e filosofia, nero per ingegneria e architettura, rosso per medicina e verde per lingue.

La corona d’alloro, una bella alternativa al tocco

Più tipica della tradizione italiana è invece la corona d’alloro, una bella alternativa al tocco e dalle origini ugualmente antiche. Già nell’antica Grecia, infatti, veniva usata per indicare la sapienza di chi la portava, una tradizione che è andata avanti nel tempo. Per i Romani, infatti, la corona d’alloro era un segno di trionfo e potere, e nel Medioevo era esempio emblematico di arte e saggezza. Inoltre, originariamente la pianta di alloro era considerata sacra ad Apollo, dio del sole ma anche delle arti. Non è un caso poi che Dante, il sommo poeta, venga sempre rappresentato con una corona d’alloro in testa. Il nome stesso laurea, infatti, viene proprio dal sostantivo latino della corona d’alloro, laurusolaurĕa. Si tratta di una bella tradizione per il neo-laureato, che può ordinare la sua corona d’alloro presso un bravo fioraio e può decorarla con nastri rossi o del colore assegnato al suo ambito di studio.

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