La cellulite è un problema estetico molto comune e combattuto. Magra o formosa, colpisce la donna nel 90% dei casi. I punti più critici sono natiche e cosce ma può presentarsi anche sulle braccia, il collo e la pancia. Anche perdendo peso, la cellulite resta. E’ davvero tenace e diete ed esercizi fisici da soli, spesso non bastano, ci si può affidare ad un massaggiatore sottovuoto come vacuum oppure a delle creme.
Proprio per questo motivo le donne si rivolgono anche a vari trattamenti estetici e soprattutto, sono sempre in cerca della crema cellulite miracolosa. Chiaro che un prodotto così non esiste, non ancora almeno. Però è bene sottolineare che ci sono creme che delle volte aiutano realmente e altre che invece, non servono a niente. Una crema davvero utile è Barò, ma ne parliamo tra poco.
La cellulite è un inestetismo caratterizzato dalla classica buccia d’arancia. Alla base però vi è una patologia che interessa il tessuto connettivo. Le cellule adipose crescono e vanno a creare accumuli di grassi in determinate zone del corpo. Le cause sono varie. Gli ormoni sessuali femminili in prima linea. C’è poi la ritenzione dei liquidi, la cattiva alimentazione e la poca attività fisica.
Crema cellulite Barò: scopriamola assieme
La crema cellulite Barò ha come principio attivo l’uva biologica coltivata nel Barolo. Vengono estratti i polifenoli, i quali agiscono sui tessuti profondi ristrutturandoli, la circolazione vasale e i radicali liberi. La texture di questa crema è delicata e offre una sensazione molto piacevole sulla pelle. Meno di 10 minuti al giorno per applicarla, per un periodo minimo di alcune settimane.
La sua formulazione fitoterapia è naturale. Non troviamo al suo interno nessun tipo di sostanze tossiche, ne siliconi, parabeni, allergeni e sostanze animali. L’uva utilizzata per la sua realizzazione è al 100% italiana e sana. E’ stata certificata da BioBasic Europe dopo aver fatto tanti controlli sia per quanto riguarda la coltivazione che i metodi di produzione. Il prodotto è stato scoperto dalla cosmetologa Giovanna Menegati dell’Università di Farmacia di Pavia, insieme all’Università di Ferrara.