Tra i legumi, le fave sono uno dei più gustosi. Si tratta dei semi della pianta conosciuta come ViciaFaba, appartenente alla famiglia delle leguminose e di origine asiatica. Diffusa ormai in tutta Italia, la fava può essere gustata fresca o secca e in entrambi casi è un alimento che fa molto bene al corpo, in quanto ha diverse proprietà benefiche. Inoltre ha pochissime calorie, elemento che lo rende un cibo perfetto anche per le diete. Oggi le fave sono usate come base per gustosi piatti della tradizione culinaria meridionale, mentre in passato le fave secche erano considerate il cibo dei poveri, perché erano facilmente reperibili ed a basso costo. Ma che proprietà hanno le fave secche e come possono essere impiegate in cucina? Ecco tutto quello che c’è da sapere. Se siete curiosi di scoprire altre ricette sfiziose a base di prodotti di stagione, potete trovarle giornalenotizie.online, sempre aggiornato sul mondo della gastronomia e non solo.
Proprietà e calorie delle fave secche
Come abbiamo accennato nell’introduzione, le face sono un legume molto nutriente e poco grasso in generale, anche se bisogna fare una distinzione: le fave secche, infatti, sono circa quattro volte più caloriche di quelle fresche. Se infatti 100 grammi di fave fresche contengono circa 41 kcal, mentre la stessa quantità in fave secche corrisponde a 336 kcal. In ogni caso, entrambe mantengono una serie di proprietà completamente benefiche per il nostro organismo. Prima di tutto, hanno un’alta concentrazione di Levodopa (o L-dopa), un aminoacido che aiuta a migliorare la concentrazione di dopamina nel cervello. Basti pensare che proprio questo componente è così potente che viene usato nei farmaci utilizzati nella terapia del Morbo di Parkinson, e per questo le fave sono oggetto di studio per valutare l’effettivo beneficio che possono apportare nella cura di questa patologia. Oltre alla Levodopa, le fave contengono molto ferro e molta vitamina C, elementi che le rendono perfette per le anemie, e contengono mole fibre che favoriscono il buon funzionamento dell’intestino. Sono inoltre diuretiche, e quindi benefiche per reni e apparato urinario. Attenzione però a eventuali allergie. Esiste una vera e propria malattia genetica chiamata favismo: chi ne è affetto può avere danni anche solo entrando in cui sono presenti fave.
Come cucinare le fave secche? Qualche ricetta sfiziosa
Le fave secche sono un ingrediente versatile che si presta a tanti tipi di ricette diverse, perfette per i periodi invernali quando quelle fresche non sono disponibili. Per usarle in cucina, prima di tutto bisogna procedere all’ammollo: vanno immerse in acqua tiepida con un pizzico di bicarbonato, e lasciate 12 ore se hanno la buccia, 8 ore se non la hanno. Poi possono essere cotte, dopo il risciacquo, in abbondante acqua per un paio di ore e solo a questo punto possono essere usate. Fave e cicoria, per esempio, è una preparazione semplice tipica della Puglia ma molto gustosa. Squisita anche la zuppa di fave, da cucinare con lardo o pancetta di maiale, prezzemolo, olio e cipolla e da accompagnare con crostini di pane croccante. Dall’Abbruzzo arriva l’ottimo stufato di fave, un piatto unico in cui le fave sgusciate vengono condite con un trito leggermente saltato di cipolla e guanciale che rendono il piatto irresistibile. Le fave si prestano anche a preparazioni come burger o polpette, quindi perché non provare un falafel ispirato al Medioriente? Si impastano le fave secche con un trito di cipolla, aglio, cumino e prezzemolo e poi si frigge in olio bollente. Da leccarsi i baffi!