Girando per paesini e borghi è facile imbattersi in cartelli che promuovono una sagra di prodotti o piatti particolari che si terrà di lì a breve. Chi vive in una grande città non è probabilmente abituato a questo genere di eventi e potrebbe chiedersi se valga la pena fermarsi a dare un’occhiata. Fughiamo allora ogni dubbio scoprendo nel dettaglio cos’è una sagra di piatti tipici. La parola “sagra” deriva dall’aggettivo latino sacer (sacro). Nel suo significato originale, infatti, una sagra è una festa popolare religiosa che si tiene in occasione di una consacrazione o per la commemorazione di un santo (in genere il santo patrono). Nel suo significato più esteso, però, la sagra è una festa profana legata alla celebrazione di prodotti della terra o, più in generale, alla promozione di un prodotto enogastronomico locale. Le due sfaccettature del termine spesso coesistono, quando la celebrazione religiosa viene accompagnata dalla degustazione di piatti tradizionali.
Cosa possiamo trovare in una sagra di paese? Questo tipo di manifestazione è molto varia: le sagre sono normalmente dedicate ad un unico alimento o piatto tipico, ma offrono in realtà una vasta scelta di piatti per accontentare il maggior numero di avventori. Alcune sagre del tutto particolari offrono anche degustazioni e corsi di cucina. Un’altra caratteristica delle sagre di paese consiste nel costo relativamente basso dei piatti tipici proposti, soprattutto se paragonato ai prezzi di una grande città. È inoltre molto frequente che venga proposto dello street food (cibo di strada) e che dunque non si venga serviti come in un ristorante vero e proprio. Occorrerà ordinare il proprio piatto presso uno stand ed attendere che ci venga consegnato. Sono però generalmente presenti delle tavolate o comunque dei punti di appoggio per poter mangiare.
Ma non è tutto. Una sagra di paese spesso non si limita al solo cibo: vengono spesso organizzati mercatini, giochi a premi, danze e concerti in cui si esibiscono artisti locali. Proprio per questo, le sagre si tengono normalmente fra la primavera l’autunno, così da sfruttare gli spazi aperti per predisporre le varie attività. Non mancano però sagre organizzate nei mesi più freddi dell’anno, che si tengono in ambienti chiusi o adeguatamente riscaldati. Ed ora, la fatidica domanda: quali sono le migliori sagre dove recarsi per gustare dei piatti tipici? Rispondere è estremamente arduo, data l’estrema varietà della tradizione enogastronomica italiana. Fra le infinite opzioni, segnaliamo tre esempi di sagre che hanno come protagonisti un secondo piatto, il vino e un ingrediente adatto a piatti sia dolci che salati. Ecco allora la sagra dell’uva di Marino (Roma), che si svolge in ottobre, la sagra del gambero e del pesce del Lago Trasimeno a San Savino Magione (Pg), che si tiene a fine agosto, e la sagra del pistacchio di Bronte (Ct – eventi a Catania), prevista per fine settembre/inizio ottobre.